Oliwia Hildebrandt, classe 1971, artista e insegnante. Dottorato di ricerca in belle arti in pittura presso l’Istituto di Belle Arti dell’Università Jan Kochanowski di Kielce (2018). Laureato all’Università Pedagogica di Cracovia – diploma in grafica di laboratorio (1996). Membro del consiglio dell’Associazione degli artisti polacchi del distretto di Świętokrzyskie.
Autore di mostre personali e collettive, estere, internazionali e nazionali (Scheersberg, Remscheid, Dresda, Las Palmas, Varsavia, Stettino, Jabłonna, Kielce).
Lavora nel campo della pittura, del disegno, della grafica e del maxmedia.
Concentra le sue attività artistiche su esperimenti formali, dando loro il significato di sforzarsi di registrare il tempo sotto forma di artefatto, oggetto, lavoro, processo. Nella pittura, minimizza il ritorno alle forme astratte, il che rende i suoi dipinti una dimensione più universale. L’ispirazione è la vita di tutti i giorni e i processi naturali legati al tempo e alle proprietà della materia. Li raffigura utilizzando forme semplificate, trasferendo significati simbolici a oggetti e luoghi, crea materia personale di memoria del passato e della presenza. La pietra, come oggetto e metafora, essendo simbolo di durata ed eternità e personificazione dell’eterno mistero nelle sue considerazioni pittoriche, è diventata con l’espressione della coerenza tra materia e spirito. In quanto elemento della quotidianità, un frammento di natura inanimata è un oggetto di ricerca, una reliquia del passato, una forma specifica di registrazione del tempo e, soprattutto, un’ispirazione per esplorare la pittura e i valori grafici. Le forme nei dipinti sono enfatizzate dai contrasti di luce e ombra e dall’equilibrio tra pienezza e ascetismo del colore. La combinazione di colori, contrasti, trame, strisce, struttura della materia e dinamica dei gesti sono valori che l’artista sottolinea fortemente costruendo tensione nell’immagine. Il lavoro sull’argomento del lavoro durante il processo creativo contiene elementi per scoprire il segreto ed è la quintessenza del tempo di registrazione nell’immagine. Costruire il proprio alfabeto artistico è un processo continuo di esplorazione artistica e la diversità nella selezione dei mezzi è un’espressione dell’individualità creativa.