Mostra Bipersonale di Ducu Elena e Trapazzo Lucilla

Vernissage mercoledì 5 febbraio 2020 alle 18:00 – 21:00
e giovedì e venerdì 6 febbraio 2020 al 7 febbraio 2020 dalle 17:00 alle 20:00

Adresse: DomagkAteliers – Halle 50  

 Margarete-Schütte-Lihotzky-Straße 30, 80807 München



Figlio amoroso giglio – oilio su carat di riso, 70×100 cm
Mistery , Installazione, , 150×200 cm, Stampa con oro

Ducu Elena 

Rumena di nascita, Elena Ducu già da bambina è stata conquistata dalla fascinazione per i colori e per la luce. Per approfondire la sua formazione ha frequentato l’Accademia d’Arte in Italia. Con i suoi dipinti vibranti e gestuali, trasudanti sentire, l’artista sembra catturare le transitorie suggestioni della luce in movimento, nel flusso costante della valenza cromatica in continua trasformazione. È l’attimo di meraviglia che Elena Ducu cerca di catturare, il momento fuggevole che l’occhio coglie ed esprime in anelito. L’artista, grazie a uno stile poetico e personale, ci racconta di moti dell’anima, che traduce con l’uso sapiente di diversi linguaggi artistici, dalla pittura astratta alla scultura, e ancora con la fotografia e le istallazioni. Le sue opere, battute in diverse aste, sono state selezionate per una mostra presso la “Reggia di Caserta” e sono esposte regolarmente in diverse gallerie e mostre collettive in Italia e all’estero, tra cui Bruges, Utrecht, Parigi, Zurigo, Londra, Monaco di Baviera, Cracovia, e New York. Elena Ducu è anche fondatrice e presidente dell’associazione ARS – Movimento Culturale.

Trapazzo Lucilla

Nata a Cassino. Dopo la laurea in Letteratura Tedesca si trasferisce a Washington D.C. dove si specializza in “Film and Video” alla American University. Qui studia arte contemporanea con Barbara Rose e “Oil Painting” alla “Corcoran School of Art”. È poi a New York, dove studia disegno alla New York Studio School. Artista poliedrica (dipinti, poesie, teatro), riassume i suoi diversi interessi e linguaggi con istallazioni e performance multimediali. A Targu Jiu Lucilla Trapazzo è stata presente con un’istallazione dal titolo Lacrimosa. Un albero morto, cinque piccoli schermi come foglie, un loop video inesorabile, questa è la struttura semplice ed evocativa di quest’opera che è anche riflessione e preghiera.  Su un’umanità dimenticata (i senza tetto di New York) campeggiano gli occhi di due bambini, coscienza collettiva e speranza futura. Nel tempo del rumore collettivo,  Lacrimosa vuole meditare su come il suono influenzi l’esperienza visiva e affettiva dello spettatore. I cinque loop video identici, saranno accompagnati da colonne sonore diverse, in modo da  creare diverse connessioni di sinestesia sensoriale.

L’istallazione è stata presentata in diverse mostre e festival internazionali.